La Fortezza Eurialo

Unica fortezza del periodo greco siceliota, di cui ancora si ammirano ampiamente i resti, è il cosiddetto Castello Eurialo.

fortezza eurialoEsso aveva tutti i requisiti naturali richiesti ad un luogo forte: era situato nel punto più alto (120 m. s.l.m.) ed avanzato dell’altopiano dell’Epipoli con ampia visibilità di mare e terra; da un punto di vista strategico, congiungeva i lati settentrionali e meridionali delle mura dionigiane, aveva funzione difensiva ed offensiva permettendo ai soldati, uscendo, di cogliere il nemico alle spalle. Frontalmente al mastio fu scavato, per vari scopi, un fossato; allo stato attuale lungo 80 metri, largo 15,50 metri e profondo 9. Non sappiamo quando furono scavate le prime gallerie né quando fu costruita la porta a tenaglia. È comunque certo che una ristrutturazione energica oltre a nuove costruzioni e scavi furono eseguiti nel periodo archimedeo. Plutarco nella Vita di Marcello ci ricorda che Ierone II si servì ampiamente dei suggerimenti tecnici di Archimede. Lo scavo di altri due fossati e le distanze che questi presentano rispetto al mastio corrispondono infatti allo stadio più avanzato della difesa ellenistica così come possiamo vedere in altre città e così come ce li ha codificati Filone di Bisanzio, contemporaneo di Archimede. Il più distante di questi fossati rispetto al mastio si trova a 566 piedi (182 metri circa) largo 6 m, profondo 4 m.

Esso corrisponde alle indicazioni di Filone il quale suggerisce che una fortezza deve essere difesa da non meno di tre fossati e che il più lontano di questi deve trovarsi a non meno di 535 piedi, in modo da mettere la fortificazione fuori dalla portata delle più potenti catapulte. Alla difesa del terzo fossato provvedeva il secondo fossato. Esso, nel rispetto dei dettami di Filone, con forma angolare, dista circa 90 metri dal mastio; è lungo 50 metri, largo 22 e profondo 7. Dalle rovine giacenti nello spazio compreso fra il terzo ed il secondo fossato si può affermare che lì esisteva un rivellino o corpo avanzato, sicuramente con strutture che contenevano sul terrazzamento le macchine da guerra; mentre dalle feritoie si potevano tirare frecce con scorpioncini o baliste. In caso di occupazione del rivellino, da parte dei nemici, si poteva sempre battere la ritirata superando il terzo fossato attraverso un ponte levatoio. Dalle comparazioni con altre strutture militari e dalle codificazioni fatte da Filone non c’è dubbio che ci troviamo di fronte ad opere eseguite nel terzo sec. a.C. probabilmente su idee di Archimede e sicuramente sotto il suo controllo vista la carica di sovrintendente ( epoptes) che assumeva nella polis.

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